OK, fatta la seconda gita siamo praticamente veterani (reduci forse e' il termine piu' adatto) e mi sento in grado di condividere coi compagni un paio di dritte:
Attenti agli svizzeri, non amano gli italiani: in cerca di una toilette e di una bottiglia d'acqua, io e Luca siamo stati accolti al grido di 'foi sporchi italiani andare in toilette pubblica ya!, noi non afere acqua da vendervi ya!'
Attenti agli istruttori, hanno poteri magici:
- il direttu'r mi e' passato di fianco e senza neanche bisogno di guardarmi ha decretato 'tu oggi sei incazzata', deve essere un cavaliere Jedi e ha sentito una perturbazione nella forza
- Aurelio possiede un cappellino magico, me l'ha prestato e ho fatto 500m di dislivello in un'ora, prima facevo in media 100m in 5 ore
- Giulio scende volando a 5cm dalla neve senza mai toccarla, fa finta di insegnarci come si deve tracciare in neve difficile ma lui non ne ha bisogno, facile cosi'…
Sulla questione pullman o macchina non so ancora cosa consigliarvi, questa e' stata la mia prima esperienza pullman e il bilancio al momento pende per il pullman, ma sono indecisa, vedete voi…
PRO PULLMAN:
- Ho dormicchiato durante il viaggio
- Ho imparato come si scuoia una marmotta (scrivere a Chiara per corso per corrispondenza)
- Ho imparato cos'e' un gipeto
- Il Baklava di Sireli
- Il Baklava di Sireli
- Il Baklava di… ah forse l'ho gia' detto
CONTRO IL PULLMAN:
- 40 gradi centigradi, maglie sintetiche, la giornata di fatica… insomma avete capito
- Sono tornata a casa con scarponi non miei (e li ho anche controllati prima di prenderli!)
- Ho rischiato di inseguire il pullman da Lotto a Loreto per farmi ridare lo zaino (con dentro le chiavi di casa…)
La giornata si commenta da sola, caro Giulio. Posto incantevole, bel tempo, perfetta organizzazione, istruttori vogliosi di farci apprendere le nozioni necessarie.
Ora pero' vorrei dire: CHI STA TENTANDO DI SABOTARE LE CLASSI DEGLI SNOWBOARDER??????
(Una ciaspola e un attacco rotto, ieri.)
Chiunque sia, sappia che verra' usato come ferito nell'esercitazione della barella.
Con grande onore inizio io a imbrattare questa bella pagina bianca...
1a gita SA1 2008 classe 7
Da ieri sera in pullman pensavo di aver fatto un passo più lungo della gamba iscrivendomi a questo corso SA1... gambe dolenti, stanchezza totale, viso che scotta e una giornata lunghissima tutta in tensione: arrivare in tempo a lotto, arrivare in cima con gli altri, arrivare al pullman, arrivare a casa... tutte mete difficili! :)
Oggi leggendo i commenti dei sopravvissuti a i corsi SA1 prima di me ho capito che non me la sono cavata poi così male, che anche il dubbio di non farcela è uno stimolo ad andare avanti, che il timore di non essere all'altezza serve a matenere l'umiltàche ci rende prudenti e l'attenzione per la sicurezza.
Quindi cari compagni di classe e soprattutto istruttori vi chiedo in anticipo pazienza, aiuto e sopportazione perchè inizia l'avventura!!!
Grazie.
Vale
P.S. I miei sci si sentono molto offesi per le ingiurie ricevute! Desideravano una gloriosa fine sul campo, ma dopo ieri stanno pensando ad un pensionamento anticipato e di finire i loro giorni con un tranquillo soggiorno in soffitta tra i cimeli storici... a meno che qlc sia interessato all'acquisto... :D
Non piu' giovane
m'apparvero le alte vette
nella loro solenne maestosita'
e di colpo l'animo si acquieto'
e mi fu subito chiaro
che violando,
irridente alla fatica,
il silenzio crepitante delle nevi
avrei potuto placare
i demoni
della mia inquietudine.
Fortuna (?) che non scriva con i piedi altrimenti me ne sarei dovuto stare buono, buono ad aspettare che guarissero. Seguito ad osservarli con profonda commiserazione. Lo ammetto, non erano un granche' nemmeno prima. Ma adesso, afflitti da questa dolorosa esperienza, sono conciati da far pena: deformi, emaciati, segnati nel dorso da striature d'un rosa bollito che spingendosi fino ai confini, ove le ossa nel tentativo di emergere premono con maggior vigore, esondando in chiazze violacee e preoccupanti. Fortuna (?) che all'Isola ho mantenuto la decenza di tenermeli slacciati nelle scarpe, senno' ce li saremmo trovati con cipolla e pomodoro in un fumante piatto di lenticchie a fare il morto al posto dei cotechini. Eppure, nonostante l'indubbia abilita', trovo arduo scrivere intorno a questa ultima sortita perche' l'emozione che si prova alla vista del Bianco e' talmente intensa che si puo' solo vivere di persona: e' proprio indescrivibile. Ci sarebbero da narrare una infinita' di episodi curiosi - uno per tutti la Paola che, sprezzante del pericolo e delle vertigini, si fa calare nel crepaccio per papparsi una barretta in santa pace – e mirabili imprese che qualunque regista vorrebbe portare nelle sale cinematografiche – 'Starky & Hutch (nuovi episodi)', 'Il Diretur e la Maledizione des Conscrits', 'L'Ultimo Minestro'n', 'Quella Sporca Cinquina alla conquista del Mont Tondu', 'Astrid e lo Scudiscio Invisibile', 'Una Picca 44 per l'Ispettore Leonard', 'I Predatori dell'Arva Perduta', 'Mr Bez dove osano farla solo le aquile', eccetera, eccetera. Ma, parafrasando Bennato, sono solo canzonette con le quali, forse, potrei rallegrare la noia che impesta i vostri uffici durante le forzate ore di recupero…Ma per quanto tempo potrei farvi sorridere? Due minuti? Un quarto d'ora? Se e' cosi', meglio lasciar perdere e tentare per una volta di essere serio.
Intendo approfittare di questa ultima occasione che la Righini generosamente mi concede per ricordare alla progenie e alle future generazioni di scialpinisti, che nell'anno 2007, mentre Costantino doppiava Forrest Gump, ebbe a formarsi un corso SA2 che rimase per sempre impresso nella memoria dei contemporanei….finche' sopravvissero. Questi intrepidi uomini, queste intrepide donne, non furono selezionate da un vivaio geneticamente modificato, ne' tanto meno creati in provetta, ma si trovarono a formare questo mitico gruppo per puro caso e, come una volta accadeva ai petali del fiore, altrettanto spontaneamente sbocciarono. A memoria del loro coraggio e delle gesta che ne fecero degli eroi, in questo anniversario permettetemi di ricordarne con il cuore in lacrime i loro nomi di battesimo e per ciascuno le loro virtu' che da un lato ne contraddistinsero la singola personalita' e dall'altro, combinate insieme, ne fecero un mito:
la fierezza di RICCARDO, la caparbieta' di FRANCESCO, l'entusiasmo di CECY, l'allegria di PAOLA, l'affidabilita' di ORLANDO, l'ubiquita' di AMBROGIO, la simpatia di GIANGY, l'affabilita' di GIORGIO, la determinazione di STEFANO, l'ironia di ALESSANDRO, l'esuberanza di LUCA, le savoir fare di PAOLO (Cesa Bianchi senior), l'ostinazione di MONICA, la generosita' di RUGGIERO, la comicita' di EUGENIO, l'impeccabilita' di PAOLO, la meticolosita' di FRANCESCO (alias L'Omo Quechua), la delicatezza di PIERLUIGI, il sorriso di MARTA e, per finire in bellezza, l'umilta' di SERGIO (alias Il Pinguino), il quale - ribadisco e giuro – quella fredda mattina di marzo non fu seppellito dal Pecchio ma bensi' partorito, e dopo nemmeno una settimana, appena nato, ebbe a spararsi un bel 1600 mt di dislivello 'frisco e tennero comu 'na pampina d'alivo'.
Adieu, cheres amis!
Nik
Ooooooo... eccome se mi manca quel delicato profumo delle calzette appese ... e il coro polifonico di trombe che si levava dai sacchi lenzuolo poco dopo lo schizzo di rotta, e il formaggio annegato nella potage, e il tintinnio dei moschettoni agganciati ad occhi socchiusi alle cinque e un quarto del mattino, e i 25 chili cosi' delicatamente appoggiati sulle spalle, e il totoquiz di Franco e meno male che ero la sua allieva "quasi preferita" , e il fiato che si spezza dopo i primi dieci minuti di salita, e le gambe che si spezzano dopo quattro giorni senza sosta, e quelle che tremano sulla cresta dei Domes, e quella che salta quando Ambro mi conficca la piccozza sopra il ginocchio, e ho tanta voglia di farmi buttare in un crepaccio, e che qualcuno faccia un bel poldo e mi tiri fuori e magari mi offra una barretta per farmi riprendere, e scavarei subito una buca di 2 m per tirar fuori l'arva sotterrato da quel mostro del Costa e ancora sono gia' due mattine che al risveglio cerco la mia lampada frontale e non la trovo e cosi' mi domando se vale veramente la pena svegliarsi, mi giro dall'altro lato, non trovo neanche Paolo, allora mi rispondo no di certo, e torno a dormire.
Insomma Giangi, la situazione e' come vedi molto grave e penso che a questo punto la gita di recupero sia non solo auspicabile ma oltremodo necessaria, tieni presente pero' che adesso mi muovo solo se ci sono canalini di minimo 40° e roccette a strapiombo sul cielo, e creste affilate come lame di rasoio, solo se ramponi, piccozza , imbrago e corda fissa sono assolutamente necessari, mmmmm ovviamente non dimenticare che sotto ci deve essere Leo a bloccarmi!
Diobonochefaticaaaa!!!!!!!
Arrivata al rifugio ho pensato: ok, ora mi brando, non ho la forza neanche per mangiare. La truna????? ehhhh?????? devo pure fare la truna??????? PAZZZZZZIIIIIIIIII :-)
Il corso e' finito. Come mi aspettavo, tutta questa fatica mi e' piaciuta. Spero di mantenere i contatti e di fare altre gite in futuro con i compagni del corso e gli istruttori, sentendomi altrettanto al sicuro. Comprero' arva pala e sonda, risparmiero' e mi comprero' la split (cosi' poi vediamo se saro' sempre l'ultima porca miseria!) e continuero' a salire.
Commento sugli istruttori: eterogenei, non c'e' che dire. C'e' chi sta zitto e chi parla. C'e' chi ascolta e chi fa domande a raffica. C'e' chi ti comunica tranquillita' e chi ti comunica ansia. Ciascuno comunque insegna, ciascuno e' prezioso. Grazie di cuore a tutti.
Ah, dimenticavo.... la lezione di fisica teorica quantistica sul funzionamento dell'ARVA la facciamo, no???????? Io ci tengo sul serio!
Grazie delle foto, Lorenz.
spero poi tu ci faccia avere quelle in alta risoluzione. Ci sono io che mi inerpico, sci in spalla, sul ghiacciaio. L'ho mostrata (vanitoso!) ad amici e colleghi, ma hanno espesso dubbi che fossi io.
Comunque, per giustificare tutti i chilometri fatti e la faticaccia poi sui monti (passione per la montagna un po' sospetta?), ho dovuto mostrar loro le foto di qualche "fanciulla" scalpinista carina. Mi perdoneranno lor signore.
Ciao
Eugenio
Cinque mesi fa neppure sapevo che la Righini esistesse, oggi mi trovo a commentare una stupenda gita, per me la piu' bella tra tutte quelle fatte, a coronamento di un corso altrettanto bello e ben organizzato.
Ringrazio i miei compagni della classe 1 con cui ho condiviso questa indimenticabile esperienza, augurandomi di essere ancora presto assieme a loro aggrappato a qualche pelle di foca.
Un grazie particolare a tutti gli istruttori che con pazienza ci hanno accompagnato su e giu' per i pendii alpini, trasmettendoci la loro esperienza per aiutarci a capire ed a farci conoscere quello che la montagna e'.
Stefano
Questa gita e che gita e' stata l'ultima del corso… Un corso ben fatto che ha insegnato tante cose teoriche e pratiche ma che soprattutto ha insegnato l'impegno, la fatica, il rispetto, la serieta' con la quale va affrontata questa disciplina. Personalmente credo che sia questa la cosa piu' importante quando poi , eventualmente, forse, ma quando mai…ci avventureremo in una qualche gita con amici pianificando schizzi di rotta, leggendo bollettini valanghe e previsioni del tempo…
Adesso mi manca qualcosa, le levatacce, l'atmosfera, l'allegria, la simpatia, la fatica, i luoghi…anche le pelli di foca che ormai vivono di vita propria non mi si sono attorcigliate alla gamba come al solito ma si sono lasciate arrotolare un po' meste, consapevoli di un letargo atteso…solo l'ARVA sta continuando ad emettere dei bip, bip, bip, ormai simpatici per far sentire la sua presenza…
Nel frattempo continuando a calcolare azimut da un ufficio all'altro e riposando nell'intervallo in una TRUNA costruita appena fuori non mi resta che aspettare trepidante le prossime uscite…
Un grazie a tutta la Righini e in particolare ad Angelo che con pazienza e piglio militaresco ha fatto 'sgobbare la decimata classe 5a'…:-)
Beppe
ormai mi son ripreso.. con ore di sonno e sedute spiritiche nel bagno di casa mia...
paesaggi spettacolari resi piu' mistici da un senso di nausea che mi ha colpito in quota e da un imprevisto movimento intestinale iniziato al colle della guglia e trattenuto fino al ruscello della discesa... quindi capirete il perche' del vento in quota e dell'acqua del ruscello al parcheggio che aveva a volte colorazioni strane e non riusciva a pulire a fondo gli scarponi...
spiacente per chi si e' rinfrescato con la stessa a fine gita!!!!
ma giuro che l'organico giurassico nei wc del rifugio non e' opera mia!!!
un abbraccio a tutti e ancora grazie di esistere!!!
Prima gita come istruttore trovo un gran bel gruppo motivato ed entusiasta, il sole e la neve perfetta fanno il resto: gita riuscitissima, complimenti agli organizzatori.
Provate a immaginare l'espressione della mia relatrice quando mi vede arrivare con la faccia abbronzata e rilassata tipo "hodormitoquindiciorefilate"...
E poi provate immaginare la mia di faccia quando mi sento dire "va bene ambrogio, fammi vedere quello che hai fatto questo weekend"...
A lei non ho fatto vedere niente. A voi invece... ecco le foto!
PS, dimenticavo! Questa notte ho fatto un sogno: eravamo tutti in cima ad un ghiacciaio e tirava un vento cosi' forte che se Giangi l'avesse solo saputo un attimo prima sarebbe venuto su anche con la vela, evitando cosi' di scomodare a fine gita tutti quanti i Santi del Paradiso e sfoderando invece uno dei suoi celeberrimi sorrisi da 32 pezzi di fine porcellana….pero' anche tu, Giangi, e' mai possibile che il singolare nome della cima, tale Mont Ve'lan, non ti abbia fatto balenare in mente proprio nulla?! Senza contare poi che la gita l'avevate programmata proprio tu e la Cecy (era un sogno ovviamente, ma che vuoi farci, i sogni a volte sanno essere veramente capricciosi!). Con il trascorrere delle ore il sogno prendeva a manifestare quei tratti tipici dell'incubo da Righini:
- levataccia tipo scuotetemipurequantoviaparemadaquinonmialzopiuttostomifaccioesplodere
- tracce organiche diffuse lungo le pareti delle latrine alcune delle quali, stando a Piero Angela, risalenti al Periodo Giurassico
- l'acqua che da miraggio si trasforma miracolosamente in una Perrier da ½ litro non prima di avere scucito la modica cifra di 5 euro mentre tu, come solo negli incubi che contano veramente accade, hai in tasca 4 euro 75 cent e un paio di mentine rapprese di muffa che secondo il gestore sono irrimediabilmente fuori corso
- i loculi per dormire cosi' striminziti che ripensando ai favolosi anni ottanta quando da studente universitario, verde negli anni e nelle tasche (come potete immaginare da allora sono cambiati solo gli anni), mi trovavo costretto a fare su e giu' lungo lo stivale sul Treno del Sole relegato in una cuccetta di seconda classe, ripensandoci oggi mi sembra di avere avuto allora i privilegi riservati ad un ospite da grand hotel
- il mio guscio (ed io che, nell'incomprensione generale, insistevo a chiamarlo giacca a vento!) ripetutamente calpestato, umiliato, offeso e alla fine abbandonato sull'uscio della Cabanne come l'ultimo degli zerbini senza nome…l'ho capito che non aveva la medaglietta con su scritto nik, ma, miseriaccia infame, non c'era nemmeno scritto SALVE!
- un manipolo di allievi senza scrupoli, giovani e in salute, che vanno su come delle saette, nonostante passino tutte le notti della settimana avanti a fare i bagordi fino alle tre del mattino e nonostante si trascinino stipati nello zaino forme intere di grana e vari barilotti di Barbera del Monferrato…insomma, non dovrei essere sempre io a suggerire cosa fare o non fare agli istruttori (il solito bastardo di nik) ma se anche a voi preme rallentarli quanto a me, allora piantatela pure di caricarli con corde, barelle e farmacie: piuttosto fatevi coraggio e mirate alle gambe
Spare al Mont Ve'lan
La posizione di partenza e' a gambe unite (dopo, se uno/a vuole, puo' anche continuare a gambe all'aria o col culo per terra). Il gioco si svolge su una pista appositamente costruita in neve compatta o materiale sintetico (cosi' detta pappa) e delimitata da due "canali" (gutters), profondi non meno di 8,89 mt; vanno utilizzate scarpe con suole particolari (in pelle …ma solo in salita!) che aiutano a scivolare fino al bordo della zona di lancio della pista (detta approache), dove la palla (l'Uomo Quechua) viene lanciata e percorre la sua traiettoria fino ai birilli (gli istruttori della Righini). La pista viene debitamente oliata con un particolare lubrificante (un cocktail di sudore, piscio e sangue di chi l'ha fatta poco prima) che, oltre a proteggere la pista stessa, consente lo scivolamento della boccia.
La partita si gioca in un numero libero di giocatori (nel caso di gioco amatoriale; in competizione la partita avviene di norma testa a testa tra giocatori o squadre di giocatori: Italia, Francia, Svizzera, Vicenza,…manca solo il Belgio e la celebre coppia Pancaldi-Olivieri per dare il via ad una nuova edizione dei Giochi Senza Frontiere) sulla distanza dei dieci turni. Ogni turno di gioco puo' prevedere due situazioni: o l'abbattimento di tutti i birilli (in questo caso il termine usato e' strikeee e la partita si conclude con una ovazione), oppure l'abbattimento parziale degli stessi (in questo caso si ha diritto a un tiro supplementare per cercare di colpire i birilli rimanenti, e se cio' avviene il termine usato e' spare)
…vi rendete conto dell'occasione perduta? Avevamo diritto ad un tiro supplementare per abbatterli tutti ed invece ci siamo accontentati d'accasciare il buon Cavalli!
nik
Beh, come dice Giulio spunti ce ne sono tanti.
Certo stavolta non circolano immagini di me che dormo durante la prova ARVA (peraltro non l'abbiamo fatta, INCREDIBILE!), ma contrariamente al solito ero veramente in forma, me la sono proprio goduta. Ho addirittura avuto l'ardire di portare la corda anche in discesa per un po' (beh, nel mitico canale l'ho pero' restituita a Paolo, con la scusa che scia meglio di me – ho l'impressione che vorra' cambiare compagno di cordata le prossime volte - ).
Il tempo ha sicuramente aiutato a godere della giornata (dopo il Basodino e una gita dello scorso w/e al contese, proprio ci voleva). Non abbiamo potuto sostare sulla vetta, il vento era tremendo. Il solito congelamento di mani per togliere le pelli. Quasi impossibili da togliere vista la super colla nuova che avevo messo io stesso in settimana con lunga procedura. Stavo per chiamare in soccorso Gianfranco che mi aveva 'prescritto' il rinnovo di colla sul Basodino. Poi ce l'ho fatta, ma non sentivo piu' le dita.
Un paesaggio veramente alpinistico e una gita ricca di varianti: sci, pelli, rampanti, piccozza, ramponi, corda/imbraco, neve, roccia, ghiaccio, ARVA (no, niente prova, INCREDIBILE!).
E poi una neve tutta ben sciabile, almeno per le mie capacita'. E il mitico canale, fatto tutto senza cadere o quasi: in realta' sono stato 'travolto' dalla valanghina provocata da Paola a monte che mi ha sdraiato sul fianco (la valanghina, non Paola).
Speciale menzione va fatta a Francesco che si
e' fatto mezzo canale letteralmente come una valanga, emozionando ancor piu' la vasta platea accalcatasi ai piedi dello spettacolare passaggio. Un'ovazione liberatoria ha accompagnato lo sci in caduta libera conficcatosi a guisa di giavellotto nella neve.
Comunque, come invita Giulio, non lesinate i vostri commenti. Fatevi spiegare dal logorroico Nik (io sono piu' modestamente un prolisso) come inserire commenti di oltre 1500 caratteri (c'e' un baco nel programma che non riesco piu' ad attivare, infatti ho spezzato in due).
Ciao
Eugenio
La gita e' stata molto bella peccato essere agli sgoccioli !!! vorrei ringraziare in special modo ALDO,'The Experienced Man' che mi sopporta ...un saluto va anche all'istruttore del caso MARCO.."comprensivo" nonostante OTTIMO istruttore...
Ed infine un saluto a tutti spero di esserci alla prossima!!Buona Pasqua..s.s.
Prima di tutto, qualcuno puo' farci avere notizie della ragazza che stava male al parcheggio? Scusate non mi ricordo il nome, ma ci siamo capiti.
La gita inizia con un elegante ritardo accademico di 15 minuti, e quindi con un cazziatone. Ho fatto presente che dovevo assolutamente lavarmi i denti dopo la colazione, ma la scusa era debole.
Partiamo diritti, gettando l'anima oltre l'ostacolo, incuranti della comoda autostrada 20 metri sopra di noi e ci impelaghiamo in un momento un po' difficile, quello del traverso. Avete potuto ammirare due ciaspolatori aggrappati alla montagna in modo poco elegante (uno ero io)? Avete sentito lo stridore delle unghie sulla neve, tipo gatto che si arrampica sugli specchi? Gli istruttori hanno fatto presente che e' stato un momento di grande insegnamento e crescita di sensibilita' alpinistica..... vabbe'.... :-)
Dal vallone in poi, spettacolo. Roberto si e' ripreso dal momento di alta sensibilita' alpinistica,Ivan ha finalmente imparato la voltamaria, o forse lo deduco io, dal momento che mancava Massimo che lo tormentava. Stefano non riesce ad andare piano. Ahhhhhh son problemi, not righini style! Per non essere bocciato, per l'ultima gita ha acconsentito a trasportare da solo barellone, tre corde e tre chili di lasagne al forno.
Quando arrivo su, quindi anche questa volta, il primo pensiero che mi coglie sempre e' quello di ringraziare la montagna di avermi fatto passare.
Grazie, come sempre, anche agli istruttori, una sicurezza per tutti.
Io saro' prolisso, Nik forse un po' logorroico, non vi chiediamo di essere loquaci, ma qualche commento almeno fatelo. Certo il grigiore della foto non aiuta, ma la giornata e' stata comunque vivace. Episodi da raccontare ce ne sono, anche documentati con foto e filmati (compreso chi dormiva per saltare la prova ARVA).
Ciao Eugenio
grazie eugenio per i riferimenti....
ma grazie a tutti per la giornata direi limpidissima.. tra un fiocco e l'altro sembrava di vedere qualche pozza d'acqua calda... ero li' li' per tirare fuori dallo zaino costume ciabatte e asciugamano!!!
grandi tutti gli istruttori che con serenita' e tenacita' ci han portato sin lassu'..
com direbbe un mio amico di nome Tano: BELLAVICH!!!!!
LOGORROICO A MIA!!! non me lo aveva mai detto nessuno, ...cornuto una volta, ma subito dopo si e' spento.
Ma poi, Euge', che bella pinsata di farli parlare, e scrivere! vogliamo pure insegnargli a leggere?! Macari li facciamo cantare e poi li mandiamo tutti allo Zecchino d'Oro, che dici?!!
Allora, sentite a mia: MUTI dovete stare!
Evitate macari di respirare con la bocca e se qualcheduno vi chiede qualcosa - anche una cosa da niente come puo' essere 'hai un goccio di the? mi passi la pala? mi gratti la schiena?' - voialtri arrispondete solo con la testa facendo segno di si (nord-sud-nord) oppure di no (est-ovest-est)…usate la bussola se non vi e' chiaro.
Se poi a chiedere e' uno dei distruttori, faciti finta di niente e allontanatevi subito. chiddri pericolosi sono, pericolosi assai!
OK, fatta la seconda gita siamo praticamente veterani (reduci forse e' il termine piu' adatto) e mi sento in grado di condividere coi compagni un paio di dritte:
Attenti agli svizzeri, non amano gli italiani: in cerca di una toilette e di una bottiglia d'acqua, io e Luca siamo stati accolti al grido di 'foi sporchi italiani andare in toilette pubblica ya!, noi non afere acqua da vendervi ya!'
Attenti agli istruttori, hanno poteri magici:
- il direttu'r mi e' passato di fianco e senza neanche bisogno di guardarmi ha decretato 'tu oggi sei incazzata', deve essere un cavaliere Jedi e ha sentito una perturbazione nella forza
- Aurelio possiede un cappellino magico, me l'ha prestato e ho fatto 500m di dislivello in un'ora, prima facevo in media 100m in 5 ore
- Giulio scende volando a 5cm dalla neve senza mai toccarla, fa finta di insegnarci come si deve tracciare in neve difficile ma lui non ne ha bisogno, facile cosi'…
Sulla questione pullman o macchina non so ancora cosa consigliarvi, questa e' stata la mia prima esperienza pullman e il bilancio al momento pende per il pullman, ma sono indecisa, vedete voi…
PRO PULLMAN:
- Ho dormicchiato durante il viaggio
- Ho imparato come si scuoia una marmotta (scrivere a Chiara per corso per corrispondenza)
- Ho imparato cos'e' un gipeto
- Il Baklava di Sireli
- Il Baklava di Sireli
- Il Baklava di… ah forse l'ho gia' detto
CONTRO IL PULLMAN:
- 40 gradi centigradi, maglie sintetiche, la giornata di fatica… insomma avete capito
- Sono tornata a casa con scarponi non miei (e li ho anche controllati prima di prenderli!)
- Ho rischiato di inseguire il pullman da Lotto a Loreto per farmi ridare lo zaino (con dentro le chiavi di casa…)
Spero di esservi stata utile :)
Patri
La giornata si commenta da sola, caro Giulio. Posto incantevole, bel tempo, perfetta organizzazione, istruttori vogliosi di farci apprendere le nozioni necessarie.
Ora pero' vorrei dire: CHI STA TENTANDO DI SABOTARE LE CLASSI DEGLI SNOWBOARDER??????
(Una ciaspola e un attacco rotto, ieri.)
Chiunque sia, sappia che verra' usato come ferito nell'esercitazione della barella.
:-)
Fiorenza, snowboarder, classe 1
Con grande onore inizio io a imbrattare questa bella pagina bianca...
1a gita SA1 2008 classe 7
Da ieri sera in pullman pensavo di aver fatto un passo più lungo della gamba iscrivendomi a questo corso SA1... gambe dolenti, stanchezza totale, viso che scotta e una giornata lunghissima tutta in tensione: arrivare in tempo a lotto, arrivare in cima con gli altri, arrivare al pullman, arrivare a casa... tutte mete difficili! :)
Oggi leggendo i commenti dei sopravvissuti a i corsi SA1 prima di me ho capito che non me la sono cavata poi così male, che anche il dubbio di non farcela è uno stimolo ad andare avanti, che il timore di non essere all'altezza serve a matenere l'umiltàche ci rende prudenti e l'attenzione per la sicurezza.
Quindi cari compagni di classe e soprattutto istruttori vi chiedo in anticipo pazienza, aiuto e sopportazione perchè inizia l'avventura!!!
Grazie.
Vale
P.S. I miei sci si sentono molto offesi per le ingiurie ricevute! Desideravano una gloriosa fine sul campo, ma dopo ieri stanno pensando ad un pensionamento anticipato e di finire i loro giorni con un tranquillo soggiorno in soffitta tra i cimeli storici... a meno che qlc sia interessato all'acquisto... :D
Massif du Mont Blanc
Non piu' giovane
m'apparvero le alte vette
nella loro solenne maestosita'
e di colpo l'animo si acquieto'
e mi fu subito chiaro
che violando,
irridente alla fatica,
il silenzio crepitante delle nevi
avrei potuto placare
i demoni
della mia inquietudine.
Milano 2 maggio 2007
Nik
Fortuna (?) che non scriva con i piedi altrimenti me ne sarei dovuto stare buono, buono ad aspettare che guarissero. Seguito ad osservarli con profonda commiserazione. Lo ammetto, non erano un granche' nemmeno prima. Ma adesso, afflitti da questa dolorosa esperienza, sono conciati da far pena: deformi, emaciati, segnati nel dorso da striature d'un rosa bollito che spingendosi fino ai confini, ove le ossa nel tentativo di emergere premono con maggior vigore, esondando in chiazze violacee e preoccupanti. Fortuna (?) che all'Isola ho mantenuto la decenza di tenermeli slacciati nelle scarpe, senno' ce li saremmo trovati con cipolla e pomodoro in un fumante piatto di lenticchie a fare il morto al posto dei cotechini. Eppure, nonostante l'indubbia abilita', trovo arduo scrivere intorno a questa ultima sortita perche' l'emozione che si prova alla vista del Bianco e' talmente intensa che si puo' solo vivere di persona: e' proprio indescrivibile. Ci sarebbero da narrare una infinita' di episodi curiosi - uno per tutti la Paola che, sprezzante del pericolo e delle vertigini, si fa calare nel crepaccio per papparsi una barretta in santa pace – e mirabili imprese che qualunque regista vorrebbe portare nelle sale cinematografiche – 'Starky & Hutch (nuovi episodi)', 'Il Diretur e la Maledizione des Conscrits', 'L'Ultimo Minestro'n', 'Quella Sporca Cinquina alla conquista del Mont Tondu', 'Astrid e lo Scudiscio Invisibile', 'Una Picca 44 per l'Ispettore Leonard', 'I Predatori dell'Arva Perduta', 'Mr Bez dove osano farla solo le aquile', eccetera, eccetera. Ma, parafrasando Bennato, sono solo canzonette con le quali, forse, potrei rallegrare la noia che impesta i vostri uffici durante le forzate ore di recupero…Ma per quanto tempo potrei farvi sorridere? Due minuti? Un quarto d'ora? Se e' cosi', meglio lasciar perdere e tentare per una volta di essere serio.
Intendo approfittare di questa ultima occasione che la Righini generosamente mi concede per ricordare alla progenie e alle future generazioni di scialpinisti, che nell'anno 2007, mentre Costantino doppiava Forrest Gump, ebbe a formarsi un corso SA2 che rimase per sempre impresso nella memoria dei contemporanei….finche' sopravvissero. Questi intrepidi uomini, queste intrepide donne, non furono selezionate da un vivaio geneticamente modificato, ne' tanto meno creati in provetta, ma si trovarono a formare questo mitico gruppo per puro caso e, come una volta accadeva ai petali del fiore, altrettanto spontaneamente sbocciarono. A memoria del loro coraggio e delle gesta che ne fecero degli eroi, in questo anniversario permettetemi di ricordarne con il cuore in lacrime i loro nomi di battesimo e per ciascuno le loro virtu' che da un lato ne contraddistinsero la singola personalita' e dall'altro, combinate insieme, ne fecero un mito:
la fierezza di RICCARDO, la caparbieta' di FRANCESCO, l'entusiasmo di CECY, l'allegria di PAOLA, l'affidabilita' di ORLANDO, l'ubiquita' di AMBROGIO, la simpatia di GIANGY, l'affabilita' di GIORGIO, la determinazione di STEFANO, l'ironia di ALESSANDRO, l'esuberanza di LUCA, le savoir fare di PAOLO (Cesa Bianchi senior), l'ostinazione di MONICA, la generosita' di RUGGIERO, la comicita' di EUGENIO, l'impeccabilita' di PAOLO, la meticolosita' di FRANCESCO (alias L'Omo Quechua), la delicatezza di PIERLUIGI, il sorriso di MARTA e, per finire in bellezza, l'umilta' di SERGIO (alias Il Pinguino), il quale - ribadisco e giuro – quella fredda mattina di marzo non fu seppellito dal Pecchio ma bensi' partorito, e dopo nemmeno una settimana, appena nato, ebbe a spararsi un bel 1600 mt di dislivello 'frisco e tennero comu 'na pampina d'alivo'.
Adieu, cheres amis!
Nik
Ooooooo... eccome se mi manca quel delicato profumo delle calzette appese ... e il coro polifonico di trombe che si levava dai sacchi lenzuolo poco dopo lo schizzo di rotta, e il formaggio annegato nella potage, e il tintinnio dei moschettoni agganciati ad occhi socchiusi alle cinque e un quarto del mattino, e i 25 chili cosi' delicatamente appoggiati sulle spalle, e il totoquiz di Franco e meno male che ero la sua allieva "quasi preferita" , e il fiato che si spezza dopo i primi dieci minuti di salita, e le gambe che si spezzano dopo quattro giorni senza sosta, e quelle che tremano sulla cresta dei Domes, e quella che salta quando Ambro mi conficca la piccozza sopra il ginocchio, e ho tanta voglia di farmi buttare in un crepaccio, e che qualcuno faccia un bel poldo e mi tiri fuori e magari mi offra una barretta per farmi riprendere, e scavarei subito una buca di 2 m per tirar fuori l'arva sotterrato da quel mostro del Costa e ancora sono gia' due mattine che al risveglio cerco la mia lampada frontale e non la trovo e cosi' mi domando se vale veramente la pena svegliarsi, mi giro dall'altro lato, non trovo neanche Paolo, allora mi rispondo no di certo, e torno a dormire.
Insomma Giangi, la situazione e' come vedi molto grave e penso che a questo punto la gita di recupero sia non solo auspicabile ma oltremodo necessaria, tieni presente pero' che adesso mi muovo solo se ci sono canalini di minimo 40° e roccette a strapiombo sul cielo, e creste affilate come lame di rasoio, solo se ramponi, piccozza , imbrago e corda fissa sono assolutamente necessari, mmmmm ovviamente non dimenticare che sotto ci deve essere Leo a bloccarmi!
Un grosso abbraccio.
Cecy
Diobonochefaticaaaa!!!!!!!
Arrivata al rifugio ho pensato: ok, ora mi brando, non ho la forza neanche per mangiare. La truna????? ehhhh?????? devo pure fare la truna??????? PAZZZZZZIIIIIIIIII :-)
Il corso e' finito. Come mi aspettavo, tutta questa fatica mi e' piaciuta. Spero di mantenere i contatti e di fare altre gite in futuro con i compagni del corso e gli istruttori, sentendomi altrettanto al sicuro. Comprero' arva pala e sonda, risparmiero' e mi comprero' la split (cosi' poi vediamo se saro' sempre l'ultima porca miseria!) e continuero' a salire.
Commento sugli istruttori: eterogenei, non c'e' che dire. C'e' chi sta zitto e chi parla. C'e' chi ascolta e chi fa domande a raffica. C'e' chi ti comunica tranquillita' e chi ti comunica ansia. Ciascuno comunque insegna, ciascuno e' prezioso. Grazie di cuore a tutti.
Ah, dimenticavo.... la lezione di fisica teorica quantistica sul funzionamento dell'ARVA la facciamo, no???????? Io ci tengo sul serio!
Mi sono dimenticata di firmare: Fiorenza, settimo cavalleggeri :-)
Grazie delle foto, Lorenz.
spero poi tu ci faccia avere quelle in alta risoluzione. Ci sono io che mi inerpico, sci in spalla, sul ghiacciaio. L'ho mostrata (vanitoso!) ad amici e colleghi, ma hanno espesso dubbi che fossi io.
Comunque, per giustificare tutti i chilometri fatti e la faticaccia poi sui monti (passione per la montagna un po' sospetta?), ho dovuto mostrar loro le foto di qualche "fanciulla" scalpinista carina. Mi perdoneranno lor signore.
Ciao
Eugenio
Cinque mesi fa neppure sapevo che la Righini esistesse, oggi mi trovo a commentare una stupenda gita, per me la piu' bella tra tutte quelle fatte, a coronamento di un corso altrettanto bello e ben organizzato.
Ringrazio i miei compagni della classe 1 con cui ho condiviso questa indimenticabile esperienza, augurandomi di essere ancora presto assieme a loro aggrappato a qualche pelle di foca.
Un grazie particolare a tutti gli istruttori che con pazienza ci hanno accompagnato su e giu' per i pendii alpini, trasmettendoci la loro esperienza per aiutarci a capire ed a farci conoscere quello che la montagna e'.
Stefano
Ecco le mie foto della gita del Cristallina.
http://it.pg.photos.yahoo.com/ph/riccardo_caserini/album?.dir=/5a6ere2&....
e anche le foto della precedente gita al Chili
http://it.pg.photos.yahoo.com/ph/riccardo_caserini/album?.dir=/bc22scd&....
Ciao a tutti
Questa gita e che gita e' stata l'ultima del corso… Un corso ben fatto che ha insegnato tante cose teoriche e pratiche ma che soprattutto ha insegnato l'impegno, la fatica, il rispetto, la serieta' con la quale va affrontata questa disciplina. Personalmente credo che sia questa la cosa piu' importante quando poi , eventualmente, forse, ma quando mai…ci avventureremo in una qualche gita con amici pianificando schizzi di rotta, leggendo bollettini valanghe e previsioni del tempo…
Adesso mi manca qualcosa, le levatacce, l'atmosfera, l'allegria, la simpatia, la fatica, i luoghi…anche le pelli di foca che ormai vivono di vita propria non mi si sono attorcigliate alla gamba come al solito ma si sono lasciate arrotolare un po' meste, consapevoli di un letargo atteso…solo l'ARVA sta continuando ad emettere dei bip, bip, bip, ormai simpatici per far sentire la sua presenza…
Nel frattempo continuando a calcolare azimut da un ufficio all'altro e riposando nell'intervallo in una TRUNA costruita appena fuori non mi resta che aspettare trepidante le prossime uscite…
Un grazie a tutta la Righini e in particolare ad Angelo che con pazienza e piglio militaresco ha fatto 'sgobbare la decimata classe 5a'…:-)
Beppe
ormai mi son ripreso.. con ore di sonno e sedute spiritiche nel bagno di casa mia...
paesaggi spettacolari resi piu' mistici da un senso di nausea che mi ha colpito in quota e da un imprevisto movimento intestinale iniziato al colle della guglia e trattenuto fino al ruscello della discesa... quindi capirete il perche' del vento in quota e dell'acqua del ruscello al parcheggio che aveva a volte colorazioni strane e non riusciva a pulire a fondo gli scarponi...
spiacente per chi si e' rinfrescato con la stessa a fine gita!!!!
ma giuro che l'organico giurassico nei wc del rifugio non e' opera mia!!!
un abbraccio a tutti e ancora grazie di esistere!!!
giangi
Prima gita come istruttore trovo un gran bel gruppo motivato ed entusiasta, il sole e la neve perfetta fanno il resto: gita riuscitissima, complimenti agli organizzatori.
Trovate le mie foto qui:
http://www.flickr.com/photos/lorenzorobico/tags/velan/
Lorenz
Provate a immaginare l'espressione della mia relatrice quando mi vede arrivare con la faccia abbronzata e rilassata tipo "hodormitoquindiciorefilate"...
E poi provate immaginare la mia di faccia quando mi sento dire "va bene ambrogio, fammi vedere quello che hai fatto questo weekend"...
A lei non ho fatto vedere niente. A voi invece... ecco le foto!
http://www.fattidiscatti.com/private/velan/index.html
Ciao a tutti
PS, dimenticavo! Questa notte ho fatto un sogno: eravamo tutti in cima ad un ghiacciaio e tirava un vento cosi' forte che se Giangi l'avesse solo saputo un attimo prima sarebbe venuto su anche con la vela, evitando cosi' di scomodare a fine gita tutti quanti i Santi del Paradiso e sfoderando invece uno dei suoi celeberrimi sorrisi da 32 pezzi di fine porcellana….pero' anche tu, Giangi, e' mai possibile che il singolare nome della cima, tale Mont Ve'lan, non ti abbia fatto balenare in mente proprio nulla?! Senza contare poi che la gita l'avevate programmata proprio tu e la Cecy (era un sogno ovviamente, ma che vuoi farci, i sogni a volte sanno essere veramente capricciosi!). Con il trascorrere delle ore il sogno prendeva a manifestare quei tratti tipici dell'incubo da Righini:
- levataccia tipo scuotetemipurequantoviaparemadaquinonmialzopiuttostomifaccioesplodere
- tracce organiche diffuse lungo le pareti delle latrine alcune delle quali, stando a Piero Angela, risalenti al Periodo Giurassico
- l'acqua che da miraggio si trasforma miracolosamente in una Perrier da ½ litro non prima di avere scucito la modica cifra di 5 euro mentre tu, come solo negli incubi che contano veramente accade, hai in tasca 4 euro 75 cent e un paio di mentine rapprese di muffa che secondo il gestore sono irrimediabilmente fuori corso
- i loculi per dormire cosi' striminziti che ripensando ai favolosi anni ottanta quando da studente universitario, verde negli anni e nelle tasche (come potete immaginare da allora sono cambiati solo gli anni), mi trovavo costretto a fare su e giu' lungo lo stivale sul Treno del Sole relegato in una cuccetta di seconda classe, ripensandoci oggi mi sembra di avere avuto allora i privilegi riservati ad un ospite da grand hotel
- il mio guscio (ed io che, nell'incomprensione generale, insistevo a chiamarlo giacca a vento!) ripetutamente calpestato, umiliato, offeso e alla fine abbandonato sull'uscio della Cabanne come l'ultimo degli zerbini senza nome…l'ho capito che non aveva la medaglietta con su scritto nik, ma, miseriaccia infame, non c'era nemmeno scritto SALVE!
- un manipolo di allievi senza scrupoli, giovani e in salute, che vanno su come delle saette, nonostante passino tutte le notti della settimana avanti a fare i bagordi fino alle tre del mattino e nonostante si trascinino stipati nello zaino forme intere di grana e vari barilotti di Barbera del Monferrato…insomma, non dovrei essere sempre io a suggerire cosa fare o non fare agli istruttori (il solito bastardo di nik) ma se anche a voi preme rallentarli quanto a me, allora piantatela pure di caricarli con corde, barelle e farmacie: piuttosto fatevi coraggio e mirate alle gambe
Spare al Mont Ve'lan
La posizione di partenza e' a gambe unite (dopo, se uno/a vuole, puo' anche continuare a gambe all'aria o col culo per terra). Il gioco si svolge su una pista appositamente costruita in neve compatta o materiale sintetico (cosi' detta pappa) e delimitata da due "canali" (gutters), profondi non meno di 8,89 mt; vanno utilizzate scarpe con suole particolari (in pelle …ma solo in salita!) che aiutano a scivolare fino al bordo della zona di lancio della pista (detta approache), dove la palla (l'Uomo Quechua) viene lanciata e percorre la sua traiettoria fino ai birilli (gli istruttori della Righini). La pista viene debitamente oliata con un particolare lubrificante (un cocktail di sudore, piscio e sangue di chi l'ha fatta poco prima) che, oltre a proteggere la pista stessa, consente lo scivolamento della boccia.
La partita si gioca in un numero libero di giocatori (nel caso di gioco amatoriale; in competizione la partita avviene di norma testa a testa tra giocatori o squadre di giocatori: Italia, Francia, Svizzera, Vicenza,…manca solo il Belgio e la celebre coppia Pancaldi-Olivieri per dare il via ad una nuova edizione dei Giochi Senza Frontiere) sulla distanza dei dieci turni. Ogni turno di gioco puo' prevedere due situazioni: o l'abbattimento di tutti i birilli (in questo caso il termine usato e' strikeee e la partita si conclude con una ovazione), oppure l'abbattimento parziale degli stessi (in questo caso si ha diritto a un tiro supplementare per cercare di colpire i birilli rimanenti, e se cio' avviene il termine usato e' spare)
…vi rendete conto dell'occasione perduta? Avevamo diritto ad un tiro supplementare per abbatterli tutti ed invece ci siamo accontentati d'accasciare il buon Cavalli!
nik
Beh, come dice Giulio spunti ce ne sono tanti.
Certo stavolta non circolano immagini di me che dormo durante la prova ARVA (peraltro non l'abbiamo fatta, INCREDIBILE!), ma contrariamente al solito ero veramente in forma, me la sono proprio goduta. Ho addirittura avuto l'ardire di portare la corda anche in discesa per un po' (beh, nel mitico canale l'ho pero' restituita a Paolo, con la scusa che scia meglio di me – ho l'impressione che vorra' cambiare compagno di cordata le prossime volte - ).
Il tempo ha sicuramente aiutato a godere della giornata (dopo il Basodino e una gita dello scorso w/e al contese, proprio ci voleva). Non abbiamo potuto sostare sulla vetta, il vento era tremendo. Il solito congelamento di mani per togliere le pelli. Quasi impossibili da togliere vista la super colla nuova che avevo messo io stesso in settimana con lunga procedura. Stavo per chiamare in soccorso Gianfranco che mi aveva 'prescritto' il rinnovo di colla sul Basodino. Poi ce l'ho fatta, ma non sentivo piu' le dita.
Un paesaggio veramente alpinistico e una gita ricca di varianti: sci, pelli, rampanti, piccozza, ramponi, corda/imbraco, neve, roccia, ghiaccio, ARVA (no, niente prova, INCREDIBILE!).
E poi una neve tutta ben sciabile, almeno per le mie capacita'. E il mitico canale, fatto tutto senza cadere o quasi: in realta' sono stato 'travolto' dalla valanghina provocata da Paola a monte che mi ha sdraiato sul fianco (la valanghina, non Paola).
Speciale menzione va fatta a Francesco che si
e' fatto mezzo canale letteralmente come una valanga, emozionando ancor piu' la vasta platea accalcatasi ai piedi dello spettacolare passaggio. Un'ovazione liberatoria ha accompagnato lo sci in caduta libera conficcatosi a guisa di giavellotto nella neve.
Comunque, come invita Giulio, non lesinate i vostri commenti. Fatevi spiegare dal logorroico Nik (io sono piu' modestamente un prolisso) come inserire commenti di oltre 1500 caratteri (c'e' un baco nel programma che non riesco piu' ad attivare, infatti ho spezzato in due).
Ciao
Eugenio
com'e' che non c'e' Pietro e nessuno fa report ?
La gita e' stata molto bella peccato essere agli sgoccioli !!! vorrei ringraziare in special modo ALDO,'The Experienced Man' che mi sopporta ...un saluto va anche all'istruttore del caso MARCO.."comprensivo" nonostante OTTIMO istruttore...
Ed infine un saluto a tutti spero di esserci alla prossima!!Buona Pasqua..s.s.
Prima di tutto, qualcuno puo' farci avere notizie della ragazza che stava male al parcheggio? Scusate non mi ricordo il nome, ma ci siamo capiti.
La gita inizia con un elegante ritardo accademico di 15 minuti, e quindi con un cazziatone. Ho fatto presente che dovevo assolutamente lavarmi i denti dopo la colazione, ma la scusa era debole.
Partiamo diritti, gettando l'anima oltre l'ostacolo, incuranti della comoda autostrada 20 metri sopra di noi e ci impelaghiamo in un momento un po' difficile, quello del traverso. Avete potuto ammirare due ciaspolatori aggrappati alla montagna in modo poco elegante (uno ero io)? Avete sentito lo stridore delle unghie sulla neve, tipo gatto che si arrampica sugli specchi? Gli istruttori hanno fatto presente che e' stato un momento di grande insegnamento e crescita di sensibilita' alpinistica..... vabbe'.... :-)
Dal vallone in poi, spettacolo. Roberto si e' ripreso dal momento di alta sensibilita' alpinistica,Ivan ha finalmente imparato la voltamaria, o forse lo deduco io, dal momento che mancava Massimo che lo tormentava. Stefano non riesce ad andare piano. Ahhhhhh son problemi, not righini style! Per non essere bocciato, per l'ultima gita ha acconsentito a trasportare da solo barellone, tre corde e tre chili di lasagne al forno.
Quando arrivo su, quindi anche questa volta, il primo pensiero che mi coglie sempre e' quello di ringraziare la montagna di avermi fatto passare.
Grazie, come sempre, anche agli istruttori, una sicurezza per tutti.
Bella gita!
Bello il tempo, la neve (almeno in quota), la salita e la discesa.
Istruttive le due esercitazioni.
Nel complesso, un ottimo week-end!
Simone (classe 8)
Io saro' prolisso, Nik forse un po' logorroico, non vi chiediamo di essere loquaci, ma qualche commento almeno fatelo. Certo il grigiore della foto non aiuta, ma la giornata e' stata comunque vivace. Episodi da raccontare ce ne sono, anche documentati con foto e filmati (compreso chi dormiva per saltare la prova ARVA).
Ciao Eugenio
grazie eugenio per i riferimenti....
ma grazie a tutti per la giornata direi limpidissima.. tra un fiocco e l'altro sembrava di vedere qualche pozza d'acqua calda... ero li' li' per tirare fuori dallo zaino costume ciabatte e asciugamano!!!
grandi tutti gli istruttori che con serenita' e tenacita' ci han portato sin lassu'..
com direbbe un mio amico di nome Tano: BELLAVICH!!!!!
alla px. giangi
LOGORROICO A MIA!!! non me lo aveva mai detto nessuno, ...cornuto una volta, ma subito dopo si e' spento.
Ma poi, Euge', che bella pinsata di farli parlare, e scrivere! vogliamo pure insegnargli a leggere?! Macari li facciamo cantare e poi li mandiamo tutti allo Zecchino d'Oro, che dici?!!
Allora, sentite a mia: MUTI dovete stare!
Evitate macari di respirare con la bocca e se qualcheduno vi chiede qualcosa - anche una cosa da niente come puo' essere 'hai un goccio di the? mi passi la pala? mi gratti la schiena?' - voialtri arrispondete solo con la testa facendo segno di si (nord-sud-nord) oppure di no (est-ovest-est)…usate la bussola se non vi e' chiaro.
Se poi a chiedere e' uno dei distruttori, faciti finta di niente e allontanatevi subito. chiddri pericolosi sono, pericolosi assai!