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A.R.VA digitali e tigelle





Cresta del Rondinaio e Alpi Apuane

Aggiornamento scialpinismo 17-18 Dicembre 2005 nell'Appennino Modenese






Era una bella giornata fredda di Dicembre quando il bollettino svizzero annunciava senza pieta':



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ISTITUTO PER LO STUDIO DELLA NEVE E DELLE VALANGHE DAVOS
BOLLETTINO NAZIONALE DELLE VALANGHE NO. 20
di martedi, 13 dicembre 2005, 18:30
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TENDENZA PER GIOVEDI E VENERDI
Giovedi condizioni di variabilita nelle regioni settentrionali.
In quelle meridionali tempo soleggiato. Nelle regioni orientali
saranno possibili leggere nevicate. Venerdi a partire da nord
avra inizio un periodo di nevicate accompagnate da venti da
forti a tempestosi provenienti da nord ovest. Il pericolo di
valanghe aumentera rapidamente nella giornata di venerdi.




Allora subito abbiamo dovuto cercare una diversa collocazione per l'aggiornamento di scialpinismo ed ARVA digitali. Non senza rammarico abbandoniamo l'idea dell'ospizio tra le nevi, la ricerca insieme al CNSAS Aosta ed ai suoi cani da valanga.

Osservando i bollettini c'è poca scelta: in Valle d'Aosta venti tempestosi e poca neve, in Piemonte poca neve oppure centinaia di chilometri da fare per raggiungere le Alpi liguri, all'orizzonte le solite Orobie con in più il problema di trovare un rifugio per 30 persone all'ultimo momento.

Allora, un po' guardando la carta, un po' sbirciando tra le guide di scialpinismo ecco che sponta l'opzione Frignano nell'appennino modenese. Lì di neve ce n'è a montagne, il gestore del rifugio segnalava 140 cm a 1500m s.l.m.!

La decisione è presa: prenotiamo un alberghetto e decidiamo di approfondire lo studio e la pratica di uso degli ARVA digitali rinunciando all'esercitazione con il CNSAS Aosta.

Qualche mugugno, inevitabile, c'è tra gli istruttori, costretti alla prima sveglia notturna della stagione, all'appuntamento in un parcheggio diverso dal "solito" Piazzale Lotto. Ma, usciti dalle nebbie autostradali, ci troviamo sulla statale panoramica che porta a Pavullo nel Frignano e scopriamo un paesaggio completamente diverso da quello cui siamo usi. Dolci colline con campi e faggete, tutte innevate, sole splendente e... freddo boia.

Il sabato la gita di 550m di dislivello non viene portata a termine ma ci concentriamo sull'apprendimento dell'uso degli ARVA digitali, che spesso è meno banale del previsto, soprattutto per chi è abituato ad utilizzare apparecchi analogici. Al primo congelamento di istruttore decidiamo il rientro all'albergo a Fiumalbo.

L'albergo è più simile a un convitto ma la cena è buona e la doccia calda. Fuori nevica 15 centimetri ma poi spunta di nuovo fuori la luna. Dentro un'animata riunione deve decidere, alla luce di quanto visto durante il giorno, quale ARVA digitale compreremo per cominciare a sostituire i vecchi apparecchi.

Ovviamente, come da copione, 25 pareri diversi, animata discussione e seguente non-decisione, cioè tutto rimandato alla prove del giorno successivo.

La domenica partenza mattutina in aria gelida e atmosfera incantata: la faggeta è tutta imbiancata, nessun altro è sul nostro tracciato: ci dividiamo in due gruppi. Il primo segue pedissequamente la descrizione della gita, il secondo tenta arditamente una deviazione che passa per il caldo rifugio, peccato che da lì non si passi e devono, di corsa, tornare sui loro passi all'inseguimento dei primi.

L'Appennino non è le Alpi ed anche su 500metri di dislivello a volte tra faggi, radure e laghetti non è facile individuare la traccia corretta. Il monte Giovo accompagna la salita con le sue cesellature di neve e di ghiaccio. La vetta compare chiaramente dopo meno di un'ora, non è il Cervino ma il pendio sembra comunque ben stivato di neve compatta, a tratti dura. Montati i bilgheri saliamo fino in cresta dove ci aspetta un panorama mozzafiato.

A sud si distinguono chiaramente l'isola del Giglio, la Corsica con il Monte Cinto, Capraia e l'isola d'Elba. A destra le Apuane e in fondo il Gran Sasso. Alle nostre spalle le Alpi con il monte Rosa che troneggia.

Basiti da cotanto spettacolo saliamo in cresta, sci ai piedi, fino in vetta dove riposiamo estasiati. I gruppi si compattano in vetta e via in discesa. Neve ventata sotto la cresta ma dopo pochi metri troviamo la neve caduta nella notte, qualche bella serpentina diverte e sgranchisce le gambe alla prima discesa della stagione.

Vicino al lago Baccio effettuiamo prove speciali per gli ARVA digitali, due sepolti, un sepolto profondo facendo in modo che tutti provino gli strumenti. Alla fine il Pieps è giudicato quello vincente che potremo acquistare e consegnare agli allievi.

All'arrivo dell'ombra calziamo gli sci e scendiamo alle auto. Alcuni temendo il traffico e la nebbia partono a razzo in direzione di Milano, altri invece decidono di restare ancora un poco in zona e al primo locale che espone la magica scritta "gnocco e tigelle" ci fermiamo prontamente per una memorabile merenda.







Claudia conduce il gruppo inseguita da "Costa"




Lorenzo a suo agio anche lontano dalle Orobie



Giangi sorride per la fatica o per il panorama?



In direzione del Rondinaio poco prima di arrivare al Lago Baccio



La cresta del Giovo suggestiva dopo la recente nevicata



Faggeta appenninica








Lorenzo e Marco neopapà in azione, tra loro la vetta del Cimone



La vetta della cima di Altaretto




il Gruppo del Giovo Salendo al Rondinaio







Dal Lago Baccio





L'ardita cresta






Il direttore in posa plastica: cosa si fa per una bella foto




Arrivo in cresta per Gianfranco e Aldo



Crestina




Faggi






Scalettando sul duro...




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Cresta e Alpi Apuane



Arrivo in vetta anche per Paolo



Ma sono ancora tutti dietro di me?



Panorama sul mare, Corsica, Elba, Isola del Giglio



Gianfranco felice a fine giornata






Le Alpi Apune e la Garfagnana





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