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Uscita: SA1-2008 Gita4 / Quota 2506 Rocca la Meja



Corso: SA1-2008
Data: 16/03/2008
Partecipanti:


Itinerario: Quota 2506 Rocca la Meja
Quota iniziale : 1541
Quota finale : 2506
Dislivello totale : 965
Esposizione :
Difficolta' : BS
Localita' di partenza :
Regione :
Zona : Val Maira

1 commento su “Uscita: SA1-2008 Gita4 / Quota 2506 Rocca la Meja”

  1. Visto il grande successo ottenuto dal mio commento all’ultima gita, si replica per il primo week end dell’Sa1.

    Prima nota: all’appuntamento a Famagosta manca il Luigi e la tristezza e’ tanta.
    Appuntamento alle 6.30, non proprio per tutti, e si parte alla volta del Piemonte. Il viaggio comincia tranquillo, un po’ di musica, molto sonno e pausa colazione all’autogrill.
    La macchina dove viaggio, per non incorrere in problemi di navigazione, decide di seguire quella del diretu’r e nessuno si occupa piu’ di tanto di controllare il tragitto fino a quando, con grande sorpresa, non ci accorgiamo di viaggiare verso Venezia!.Chi non ha mai sognato di fare sci alpinismo sul Canal Grande?
    Una volta ritrovato l’azimut corretto passiamo per Asti, Alba, Cinzano… dal primo all’ammazza caffe’..comincio ad avere fame.
    La strada e’ lunga e dopo circa 2 ore e mezza ci fermiamo per un’altra pausa. Siamo molto lontani da Milano e lo si capisce dalla barista che offre a tutti la brioche giustificandosi che sono del giorno prima; un po’ secche ma ancora buone, davvero, e alzi la mano chi al bar, a Milano, ha mai mangiato una brioche sfornata (si fa per dire..) il giorno stesso.
    Dopo una serie infinita di tornanti arriviamo finalmente al punto di ritrovo. Abbracci, sorrisi, il solito buon umore che precede ogni gita. Sergio, nell’entusiasmo generale, da la sua prima ‘gollata’ al thermos pieno di Prosecco.
    Il Carletto, istruttore del mitico gruppo 7 (meglio conosciuto come gruppo 8), e’ ko e il nostro condottiero e’ NIENTEPOPODIMENO che il capo dei capi della Righini. Il gruppo, non sapendo se dover dare al grande capo del tu o del lei o del voi, decide di prendere, come dice sempre il Sergione, la vacca per le mammelle: nasce quindi la figura del Presi.
    La gita comincia e il Presi ci guida come stambecchi in mezzo ad un bosco di larici e, tra una perteghetta e l’altra, guidiamo la testa del gruppo verso la vetta. A differenza delle scorse gite siamo partiti da valle molto tardi quindi, a tempo di record, corriamo verso il traguardo: una splendida cresta ai piedi della vetta, panoramica, bellissima e, come sempre, sudata fino all’ultimo metro di salita.
    A meta’ discesa, il gruppone dell’Sa1 assiste ad una simulazione di ricerca vista/udito-arva+spalatori, con protagonisti i nostri istruttori: il buon Pietro, nei panni dello sciatore sopravvissuto, urla come se si fosse rotto tutto e comunica a tutti che..’C’e’ stata una valanga! Ci sono sotto almeno 5 persone, di cui una senza arva e una bionda e formosa!’. Ah pero’!
    Assistiamo allora, con commento in presa diretta del diretu’r, alle ricerche. Come sempre, alla fine di ogni storia, la morale e’ inesorabile: 1) Se non hai l’arva e rimani sotto una valanga sei FREGATO, anche se ti chiami Deborah con l’acca e hai un decolte’ niente male. 2) Se ti chiami Deborah con l’acca e hai un decolte’ niente male, gli spalatori scavano molto piu’ in fretta. 3) Se uno dei tuoi soccorritori si chiama Sergio, non ti sorprendere se vaga con l’arva a parecchi metri dagli altri!e’ l’effetto del litro di Prosecco che ha in corpo dalla mattina presto. Salute!
    Problema: se sali da un bosco poi, dopo, ci dovrai anche ripassare per scendere!Nemmeno il Thomas Bergamelli dei tempi d’oro ha mai fatto uno slalom del genere. Lui, pero’, scodinzolava tra un paletto e l’altro noi, invece, tra i larici e, inforcare una porta anche tripla non e’ come inforcare un albero di 15 metri!
    Prima gita conclusa. Comincia la Sagra Righini: salame, vino rosso e, ovviamente, il famoso Prosecco..
    Con la vista ormai appannata dall’alcol ci dirigiamo verso il nostro albergo-rifugio-stamberga dove un simpatico vecchietto con la barba bianca, una signora gia’ ubriaca e l’esercito di figli di Marco ci accoglie rumorosamente. Dopo una splendida doccia fredda, comincia la cena dove si mangia poco, ma bene, e si beve molto, come sempre. Il letto, poche ore dopo, mi vede e mi fa un applauso.

    Il giorno dopo alle 8 siamo gia’ sugli sci e il vino e le grappe della sera prima si fanno decisamente sentire. La giornata e’ pero’ davvero spettacolare: ventosa ma con un sole stupendo e la cornice di montagne che ci sovrasta e’ tanto imponente quanto spettacolare. In una parola, super!
    Il Presi ci guida saggiamente fino alla vetta, dove arriviamo dopo circa 3 ore e mezza. 1800m di dislivello in 2 giorni, niente male Sa1.
    Questa volta dalla prova arva non si scappa. Uno alla volta svolgiamo il nostro lavoro da rabdomanti mentre il Presi ci indottrina anni e anni di esperienza parlandoci di equinozi, solstizi e del perche’ il giorno di Santa Lucia e’ il giorno piu’ breve dell’anno. Perle di saggezza.
    Bene, il primo week end fuori porta dell’Sa1 e’ finito, tutti scappiamo verso le nostre case e Milano, tanto per gradire, ci accoglie con un bel temporale condito da una copiosa grandinata. Volete mettere con la Val Maira?

    Luca Corrias Classe 7 Sa1.

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