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Corso: SA1-2008
Data: 30/03/2008
Partecipanti:
Data: 30/03/2008
Partecipanti:
Itinerario: Punta d'Arbola
Quota iniziale : 2185
Quota finale : 3235
Dislivello totale : 1050
Esposizione :
Quota finale : 3235
Dislivello totale : 1050
Esposizione :
Difficolta' : BS
Localita' di partenza :
Regione :
Zona : Val Formazza
Localita' di partenza :
Regione :
Zona : Val Formazza
Dopo un’attenta riflessione ho deciso di inserire due commenti per questa gita: considerazioni a caldo alle 16:30 di Domenica a fine gita, considerazioni a freddo alle 06:30 di Lunedi’ mattina durante lo “sbarbamento” pre-ufficio.
Le considerazioni a caldo tengono conto dei seguenti fattori:
1) Nanna passata in rifugio con compagno di camerata che ha deciso involontariamente di tagliare durante le nottata un’intera foresta di Boabab
2)Presa di coscenza all’alba (05:30 del mattino) di pessimo tempo, contrariamente alle aspettative ed alle previsioni meteo dell’efficentissimo (fino ad oggi) meteo svizzero
3)Rottura subito in partenza della valvola della mia camel bag con relativa fuori uscita a fontanella di acqua e imprecazioni varie
4)Mancata visione, causa distrazione dovuta alla rottura della solita valvola della camel bag, di un azimut molto particolare
5)45′ di vento sul passo del Vannino con nebbia sempre piu’ fitta e venticello tagliente, tagliente…che non dava proprio alcun segnale di cessare:un vero peccato!!!
6) Attesa di 45′ con tavola ai piedi, che piu’ che piedi stavano diventado dei Merluzzi surgelati, a mezzo canalone in discesa sotto il colle del Vannino con buona visibilita’ sul rifugio prossima (aime’) nostra meta’ ma che non ci veniva permesso di raggiungere…giustamente!
7)Discesa verso VALDO con la tavola che piu’ che una surfata e’ stata una “cammellata unica” con un continuo togliere e rimettere, per un numero imprecisato di volte e mai raggiunto fino ad ora da me, lo snow.
8)Sempre in discesa un rachettare nei falsi piani con le mitiche racchette telescopiche (ho capito perche’ Cecilia le tiene sempre in mano) che talvolta ha raggiunto, nel disperato vano tentativo di sormontare su un dosso senza togliere per l’ennesima volta la tavola, un ritmo ed una potenza simile a quello del grande Pietro Piller Cotler durante lo sprint di una gara di Coppa del Mondo di Fondo
A questo punto il commento a caldo e’ stato veramente devastante e la voglia di prendere a racchettare colui che ha deciso di portare 14 poveri snowboraders “in questa valle di lacrime” era veramente tanta…ma le torte, il vino ed i salami a fine gita sono riusciti nel farmi trattenere in (e lo dico ora a mente fredda) in ulteriori ingiusti commenti.
Le considerazioni a freddo durante lo sbarbamento mattuttino pre ufficio raccontano invece di una bella gita che:
1)In condizioni meteo migliori avremmo potuto godere meglio le bellezze del posto che effettivamente merita e puo’ dare veramente tanto
2)Sempre con meteo felice il raggiungimento della vetta, con relativo godimento, ci avrebbe fatto meglio digerire le sucessive fatiche (per noi poveri snowboarders) della cammellata finale della discesa
3) Abbiamo fatto molto utile ed interessante didattica che magari (illuso) ci verra’ risparmiata per la prossima ed ultima gita di corso
4)Come sostiene il Ns. illustre Direttore di corso il “Signore ci ha fatto dono di due gambe e non capisce il perche’ noi snowboarders ci ostiniamo nel continuare a non usarle tutte e due separate ma legate su un pezzo di legno”…probabilmente la sofferenze delle cammellate e delle affannose rachettate e’ lo scotto che dobbiamo pagare per questo affronto: il godimento di discese in neve fresca e polverosa od altre spero tante libidinose surfate richiedono pur loro un prezzo da pagare
5)Magari una maggiore considerazione da parte di chi decide dove andare in gita (consideranto tutti i fattori di decisione sulla meta quale periodo dell’anno, meteo, condizione della neve) verso le esigenze di noi snowboarders renderebbe questo corso, oltre che didatticamente gia’ molto interessante, anche piu’…per cosi’ dire “godereccio in discesa” !!!
Questo e’ il grido disperato di un povero snowboarder che per passione verso questo bellissimo sport lascia a casa moglie e piccola figliola per un intero fine settimana: METTETEVI UNA MANO SULLA COSCENZA PER LA PROSSIMA ED ULTIMA GITA DI CORSO E PENSATE A NOI SURFISTI: FATECI GODERE, GODERE, GODERE, GODERE, GODERE!!!!!!
Grazie a tutti di tutto,
Mario (SA1 – Classe 2)
Tragica conduzione della barella classe 5
http://it.youtube.com/watch?v=qC8Ue1dm7eY
Realizzazione barelle classe 4
http://it.youtube.com/watch?v=P6SsJW7XI-s
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