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Corso: SA1-2009
Data: 22/03/2009
Partecipanti:
Data: 22/03/2009
Partecipanti:
Itinerario: Forcella Roa, traversata F. Sielles
Quota iniziale : 1266
Quota finale : 2616
Dislivello totale : 1350
Esposizione :
Quota finale : 2616
Dislivello totale : 1350
Esposizione :
Difficolta' : BS
Localita' di partenza :
Regione :
Zona : Val Gardena
Localita' di partenza :
Regione :
Zona : Val Gardena
meravigliose Dolomiti….questa volta anche io, con il mio passo da bradipo in letargo, sono riuscita a raggiungere entrambe le forcelle e a capitombolare a valle! grazie ai miei compagni di classe, a Umberto che mi scioglieva dai nodosi voltamaria….e a tutti istruttori, in particolare a Francesca che “disegnava” tracce perfette!
Maria
Sabato: orfani del Diretu’r, che e’ rimasto a casa con la tosse, si parte da Milano con calma (troppa: 8.30), per affrontare un viaggetto di appena quattro ore. Alle 13, un po’ frullati e impigriti, siamo tutti al ritrovo alla base della funivia di Santa Cristina in Val Gardena. La destinazione e’ il rifugio Fermeda (2110 m.) lungo le piste da discesa. La salita e’ dolce in mezzo al bosco, e arrivati alla quota prestabilita in cui l’impluvio si apre a ventaglio sulle Odle, ci fermiamo per un aggiornamento didattico (simulazione ricerca vista/udito, e maglia larga e stretta con le sonde). Trasliamo mantenendo la quota di un chilometro e mezzo verso il rifugio, preceduti da un tramonto dai toni seppia, e avvistando qua e la’ selvaggina a quattro zampe intenta a curiosare, in mezzo alle radure del bosco e lungo le creste innevate. Cena poco altoatesina e molto da surgelatore, tiramisu’ ! (…invocazione alla risalita), caffe’ e molteplici ammazzacaffe’ a sfuocare gli schizzi di rotta e i gradi di pendenza. Un divertente e ‘romantico’ duetto tra Sergio e Ruggero conclude la serata, e poi a nanna (che dormita!).
Domenica: il risveglio ci svela un mondo da sogno. Un panorama di panna montata e croccantino circonda il rifugio ad ogni azimut, con un sole che promette bene. La partenza e’ programmata per le nove, affinche’ la neve, che e’ particolarmente dura, abbia il tempo di smollarsi un po’ prima di arrivare agli irti pendii che conducono alle forcelle. Il sole non demorde e la neve cede al passo di fisarmonica che a suon di perteghette riduce le pendenze. Ecco la forcella, una piazzola fra due torri, dove il vento non ha mai sosta, che ci ospita giusto il tempo di convertirci alla discesa. E via col naso in giu’, gustandosi ognuna delle quattro curve che ci riconducono troppo, troppo in fretta al pianoro. Si ripella, per un’altra forcella. Giunti in forca, il tempo di una banana, e poi di nuovo giu’, per il muro crostoso, per dossi e canali con neve rimaneggiata, fino al fondovalle. Rapido (si fa per dire) giro di ricerca singola con marcatura di due ‘travolti’, e dopo una breve sosta per rifocillarsi, si riparte per guadagnare il giaciglio che e’ quasi mezzanotte. Giornata formidabile. Weekend memorabile. Grazie a tutti.
Davide
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