Corso: SA1-2006
Data: 19/02/2006
Partecipanti:
Data: 19/02/2006
Partecipanti:
Itinerario: Piz Arpiglia
Quota iniziale : 1669
Quota finale : 2765
Dislivello totale : 1096
Esposizione : NW
Quota finale : 2765
Dislivello totale : 1096
Esposizione : NW
Difficolta' : MS
Localita' di partenza : Zuoz - Resgia
Regione : Engadina - Svizzera
Zona : Engadina
Localita' di partenza : Zuoz - Resgia
Regione : Engadina - Svizzera
Zona : Engadina
Che dire… giornata mitica, neve stupenda e grande compagnia (un ringraziamento di cuore al mitico Aldo che di fronte alla neve immacolata era in preda a visioni mistiche).
Mirko classe 9 (snowboarder)
Ciao a tutti!
Anzitutto propongo un premio all’organizzazione gite! che ha azzeccato la ‘finestra’! Grandi!
Fantastica salita! discesa da delirio! soprattutto per noi snowboarder! e’ stata dura ma ce l’abbiamo fatta anche a resistere ai boschetti! e qui mi sa che il premio lo dovete dare a noi (un bel tre a tutti..)
Bravissimo Massimo.. che ci hai sfiaccato un po’ Giangi facendogli fare la traccia in fresca per 300 metri di dislivello! grande Aldo ormai sei la nostra roccia! mitico Pietro che in meno di un minuto ritrova l’Arva e poi quasi spacca la tavola per farci le foto!
Un po’ di vento e freddo in quota , ma sara’ mica questo a fermare la ‘Nove’ ! vero mitici?
A presto
Cecy
Sento che la nove e’ arrivata ad un passo dalla vetta. Bravissimi, ragazzi: noi purtroppo ci siamo dovuti fermare un po’ prima e accontentarci di scendere sul manto nevoso vergine, che sfiga.
In compenso il nostro fido Alessandro ha trovato l’arva in trenta secondi netti (altro che un minuto): e’ stato un po’ dura, ma alla fine l’ha stanato, li’ tra la canottiera e la pantavento.
Salutiebbaci.
Lorenzo, 7.
Bravissimi i coraggiosi istruttori che hanno trascinato il branco di “inesperti”, despite bollettini valanghe e meteo sfavorevoli, su per il Piz per farci godere di una bellissima salita con neve favolosa!
In cima non ci siamo arrivati…ma le veneziane come le facciamo noi non le fa nessuno! Merito ovviamente del nostro grande Stefano.
Marta 4
Dedicato alla classe 5 – over 50, viste le performance!
NON HO l’ETA’.
Non ho l’eta’,
non ho l’eta’ per sciare
Non ho l’eta’
per sciare solo con te.
E non avrei,
non avrei nulla da dirti
perche’ non ho piu’ fiato, piu’ fiato di te.
Lascia ch’io viva
una sciata romantica
nell’attesa che la vetta venga per me,
ma ora no.
Non ho l’eta’,
non ho l’eta’ per sciare,
non ho l’eta’
per sciare solo con te.
Se tu vorrai,
se tu vorrai aspettarmi
quel giorno avrai atteso al lungo.
Lascia ch’io viva
una sciata romantica
nell’attesa che la vetta venga per me
ma ora no
Fabio, classe 5 !!!!
si si c’avete poo poo da fare i furbetti, leggo stamane che negli ultimi 2 giorni c’e’ stato uno spicinio di sci-alpinisti. Una valanga sopra Silvaplana (!) con una tizia sotto altre in Svizzera e anche in Italia…
Speriamo le statistiche della Righini reggano!
Ale, G7
P.S. Lorenzo se ti riferivi a me per la ricerca ARVA potevi anche dire che dopo il ritrovamento ho aspettato altri 5’30” per non dare nell’occhio!!!!
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Il detto latino sara’ anche trito e ritrito, eppure trovo che sia un esordio quanto mai appropriato per descrivere l’uscita di domenica scorsa. A dispetto dei commenti entusiastici dei mie onorevoli colleghi, io ricordo solo il sapore asprigno di una levataccia inaudita, il tempo inclemente fino all’ultimo istante, gli innumerevoli voli su atterraggi piu’ o meno morbidi, le estenuanti prove ARVA, che gia’ in passato hanno fatto scena nei miei incubi, e tutta l’acqua che ho preso per raggiungere infine casa, una volta rientrati a Milano. Ma non solo: infatti io sono uno di quelli del SA1 BIS. Un ripetente masochista, diabolicus appunto! Ma veniamo ai fatti. A due ore dalla partenza, dopo avere superato la frontiera, il Grande Capo ci fa la concessione di 10 minuti per fare colazione e/o un bisognino. Di tale Massimo non mi sono ancora fatto un’idea precisa, ma devo dire che si presenta piuttosto bene. Ci fermiamo in una stazione di servizio al margine della statale che arranca verso il passo del Maloja. Io non faccio in tempo a scendere dal pulman che mi ritrovo col culo per terra. Pero’, comincia proprio bene la giornata! penso dopo avere accertato che intorno al perimetro del mio corpo dolorante non c’era traccia di cacche portafortuna ma solo dell’infido ghiaccio rappreso sull’asfalto. Come se non bastasse, alzando lo sguardo verso il cielo per scrutare se tra le nuvole che corrono nere proprio nella direzione di marcia non si scorga un indizio decisivo che mi costringa a fare dietro front con il pollice rivolto verso l’alto, rimango catturato dall’insegna slavata della Popolare di Sondrio. Un vero sportello con tanto di bussola e condizioni contrattuali affisse. Mica una pubblicita’! Ma che c!.. ci fa una banca in mezzo alle montagne se non si vede nemmeno una casa in giro? Forse che da queste parti la gente e’ solita aprire un conto corrente mentre aspetta che l’omino gli faccia il pieno? Che stupido, – mi dico sollevandomi da terra qua siamo in Svizzera, a due passi da S. Moritz, e ci sono capitali allenati a correre su e giu’ per la frontiera pur di trovare riparo da occhi indiscreti! E’ vero, intorno al 2000 c’e’ stato lo scudo fiscale. Ma con tutta la manna che da allora e’ piovuta in testa a certa gente, vuoi che non abbiano fatto in tempo a imbottire di euro tutti e cinque i pneumatici ed i serbatoi dei loro fuoristrada? Cosi’, consolandomi perche’ io di questi problemi non ne ho, mi spolvero le chiappe e mi ficco dentro al bar. Raggiunta Rescia parcheggiamo e ci prepariamo a partire. Mentre gli istruttori si riuniscono in cerchio per il briefing – giusto in tempo per raccontarsi le ultime barzellette su Totti e Calderoni noi, del 2 Bis, ce ne stiamo uno addosso all’altro come pinguini in attesa della schiusa. Nel frattempo qualcuno, di una altra classe, si apparta alle nostre spalle e con fare circospetto inizia ad armeggiare con la lampo della salopette. Alfine, scoperto il trucco, allarga le gambe ed apre il rubinetto deciso ad allagare quell’incontaminato angolo di Engadina. In meno di mezzora cominciamo a preoccuparci. E si, perche’ quello e’ ancora li’, con le spalle curve e quell’espressione di sollievo, tipica di chi ha appena svuotato la vescica, agghiacciata sul volto come un ghigno di carnevale. Non ci crederete, ma e’ stato necessario intervenire in quattro, e pure belli grossi, per riuscire a scrollarlo dalla parabola giallognola che gli aveva incatenato il prepuzio al suolo! Per una volta galvanizzato di non essere stato protagonista, mi sono accodato al gruppo il quale, dopo avere superato il torrente, decide di abbandonare la carrareccia per guadagnare subito quota costeggiando il God Averts. Cosi’, sotto lo sguardo severo di giganteschi Pini Cembri e dei nostri due Istruttori, abbiamo attaccato il Piz battendo traccia per i posteri fino in cima all’ampio crinale ovest. Di ritorno al parcheggio si mangia e si beve. Nulla e’ cambiato in due anni e gli istruttori hanno le stesse identiche facce. E non nascondo che mi rincuora rivedere il leggendario Leonardo, che delle antiche vestigia conserva solo la bandana. E poi l’Aurelio, come il vino piu’ in forma che mai. Dei vecchi compagni rimane invece solo il fido Edoardo, che ho pena di avere trascinato con me senza guinzaglio in questa nuova avventura. Cosi’ al ritorno il marpione s’infila lesto sul pulman, infrattandosi tra le ultime file con i piu’ scalmanati. E mentre sul parabrezza cala la sera, i fiocchi di neve e le maledizioni per delle catene mancate, mentre negli avamposti la stanchezza s’insinua inarrestabile sulle bocche silenziose, mentre qualche over russa gia’, dalle retrovie scivolano lungo il corridoio bottiglie di grappa, ahime’ esaurite, che roteano ammiccando sulla moquette come stones in un rink.
Mah sara’.. anche io son caduta fuori dall’Autogrill e ho pestato bene le ginocchia.. e alla mattina ero in piedi alle 3.50 per andare a raccogliere l’equipaggio brianzolo… ma credo che la giornata abbia ripagato botte, alzataccie e fatiche varie… quanto ai problemi economici e finanziari.. quando sono in montagna dimentico che esistono; insomma, se ci sono ancora dubbi consiglio vivamente la visione del sito http://www.lamiani.com/sa1… unico pericolo rimanere in estasi
Cecy “mitico gruppo 9”
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