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Ararat – Spedizione Scialpinistica

22 aprile – Artos Dağı, 3.550 m

Sveglia alle 5, un’oretta di viaggio e presto ci rendiamo conto che anche oggi le speranze di partire sci ai piedi sono abbastanza vane. I pulmini riescono miracolosamente a salire sullo sterrato degno di un 4×4, ma a 1960 m anche loro devono fermarsi. Carichiamo gli zaini e partiamo sotto una pioggerellina sottile. Dopo 250 m di portage, però, troviamo un canale infossato tra le rocce che, per quanto stretto e ripido, è percorribile con gli sci, per cui non ci facciamo pregare!

Arrivati verso i 3200 m, tuttavia, il brutto tempo anticipato dalle previsioni arriva puntualissimo, ma in maniera forse più istantanea di quanto ci aspettassimo: dalla comparsa delle prime nubi dall’aria minacciosa, in un attimo ci troviamo avvolti da una vera e propria bufera di neve che ci imbianca in pochi secondi. Nonostante l’impressione che mancasse ormai “poco” alla vetta, la cresta è lunga ed esposta, per cui preferiamo ripiegare. La bufera finisce in fretta come è arrivata, ma le nubi non si diradano.

Discesa sul neve collosissima, che trattiene gli sci più dove è bianca che dove è sporca, ma alla fine ci consoliamo con i salami e il parmigiano di Marce!

Ripartenza per Tatvan, sulla sponda occidentale del lago di Van, ma prima ci fermiamo all’isola di Akdamar a visitarne l’antico monastero, risalente al X secolo d.C., e a fare un giro panoramico dell’isola.

L’arrivo in albergo è tragicomico, dato che, ormai ferratissimi nelle nostre “catene” di bagagli, presto invadiamo la hall dell’albergo a 5 stelle di borsoni, sci e scarponi puzzolenti, sotto lo sguardo inorridito dei receptionist.

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